Marie-Galante

Marie-Galante diventa dipartimento francese d’oltremare (DOM) dal 1946, prima ancora di integrarsi (1974) in quello dell’arcipelago della Guadeloupe – Antille francesi. (foto)

L’isola è nelle  Piccole Antille

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Tre comuni:
Grand-Bourg
Capesterre
Saint-Louis
Dati
– abitanti 13.500
– superficie 158 kmq
– alt. max 204 m
– diametro 15 km
– coste 84 km
– 15° 52′ North
– 61° 16′ west
– UTC/GMT -4 ore
– moneta euro


144_1016 storia
L’isola era già abitata da una popolazione “Huécoïde” quando nel III sec arrivarono gli indios Arawaks, dalle foreste amazzoniche, a cui seguirono i “Caraibes” dal IX sec.
Colombo la scopre durante il secondo viaggio, e sbarca a Gran-Bourg il 3 novembre 1493.
I primi coloni francesi giungono nel 1648 e si insediano nella zona di Saint Louis, ma verranno massacrati dagli indios per ritorsione. I contrasti continuano sino alla firma di un accordo tra francesi e inglesi con la popolazione autoctona delle isole.
Intanto alcuni coloni espulsi dal Brasile portano sull’isola le tecniche di lavorazione della canna, e introducono i mulini mossi con la forza di animali. Nonostante le distruzioni e brevi occupazioni da parte di inglesi e olandesi, la produzione si sviluppa anche perché utilizza gli schiavi portati dall’africa.

144_1104I mulini a vento compaiono nel 1780 e in poche decine d’anni diventeranno più di cento. La schiavitù, tuttavia, rimarrà sino al 1848 nonostante le proteste e le rivolte della maggioranza della popolazione (prima abolizione tra il 1794 e il 1802 sulla scia della rivoluzione repubblicana francese). Durante l’ottocento crescono le attività legate alla canna da zucchero: i piccoli zuccherifici lasciano il posto alle industrie; arrivano i mulini a vapore; aumenta la produzione di rhum. L’epoca d’oro continua sino al periodo fra le due guerre mondiali: nel 1931 c’erano sull’isola 4 zuccherifici e 18 distillerie. Oggi, dopo la crisi dovuta alla concorrenza internazionale, sono rimaste 3 distillerie e 1 industria dello zucchero.

 territorio
144_1026 Marie-Galante è un’isola di formazione calcarea, rotonda e schiacciata con avvallamenti, circondata dalla barriera corallina. Il lato nord è a falesie. Gran parte delle coste degrada verso l’acqua con spiagge di sabbia e mangrovie. L’interno è molto verde, con risorse idriche. Il clima è umido e caldo, ventilato e piovoso, con possibili uragani da luglio a novembre. Sole tropicale. mappa

risorse
Canna da zucchero, ottimo rhum, turismo, un po’ di allevamento e agricoltura. L’economia dell’isola è dipendente dai finanziamenti della “metropole”. Molta emigrazione, ma anche immigrazione dalle altre isole caraibiche più povere (Caribe).

impressioni
144_1271La presenza turistica non è così forte come nelle isole vicine (Antille, Caribe). Si vedono adesso i primi insediamenti residenziali avanzare verso le zone più belle della costa. Vi sono, infatti, incentivi fiscali per i francesi che costruiscono case da affittare.
La coltivazione della canna da zucchero è ancora diffusa all’interno dell’isola, dove si nota che la vita di molti abitanti rimane legata all’agricoltura. Si punta ad uscire dalla crisi producendo un rhum di qualità da esportare.
Capita di veder correre una scolopendra sul pavimento o trovarla appesa ad un ramo di fiori. Poca cosa, sapendo che sull’isola non ci sono serpenti velenosi, ma tanti colibrì.